Uscendo dal Cusco troviamo il Valle Sagrado degli Incas, con i suoi paesini pittoreschi e con i suoi colorati e tradizionali mercati locali. Nel cuore di questa valle c'é Urubamba, dove la nostra
scuola offre l'opportunità di studiare e entrare nella vita “peruviana”, lontano dai centri turistici. Visita lo splendido mercato e le magnifiche rovine conservate di Pisac, il paese di
Ollantaytambo con la sua impressionante fortezza e il mercato autentico di Chinchero.
Il Valle Sagrado si trova in direzione Ovest verso il Machu Picchu, il sito archeologico più conosciuto del Perù. Questa antica cittadella continua ad essere il paesaggio più spettacolare di
tutta l'America. Per secoli é stata sepolta dalla foresta fino quando nel 1911 venne scoperta la Città perduta degli Incas. La combinazione delle rovine incas, i paesaggi indimenticabili, le
magnifiche montagne, la vegetazione esotica e la straordinaria varietà ecologica fanno del Parco Naturale del Machu Picchu una esperienza senza precedenti!
Machu Picchu si trova a 13° 9' 47" di latitudine sud e 72° 32' 44" di longitudine ovest. Forma parte del distretto omonimo, nella provincia di Urubamba, regione di Cusco, in Perù. La più vicina città importante è Cusco, attuale capoluogo della regione e antica capitale Inca, a 130 km.
I monti Machu Picchu e Huayna Picchu appartengono a una grande formazione orografica conosciuta come Batolito di Vilcabamba, nella Cordigliera Centrale delle Ande peruviane. Si trovano sulla riva sinistra della cosiddetto Canyon dell'Urubamba, conosciuto anticamente come gola di Picchu.[3] Ai piedi delle alture, praticamente cingendole, scorre il fiume Vilcanota-Urubamba. Le rovine incaiche si trovano a metà strada fra le cime delle due montagne, a 450 metri di altitudine sul livello del fondovalle e a 2.438 su quello del mare. La superficie edificata misura approssimativamente 530 metri di lunghezza e 200 di larghezza, contando 172 edifici nell'area urbana.
Le rovine propriamente dette sono situate all'interno di un'area intangibile del Sistema Nazionale delle Aree Naturali Protette dallo Stato (SINANPE, Sistema Nacional de Áreas Naturales Protegidas por el Estado),[4] chiamata Santuario storico di Machu Picchu, che si estende su una superficie di 325,92 km² del bacino del Vilcanota-Urubamba (il Willka mayu o "fiume sacro" inca). Il Santuario storico custodisce e protegge una serie di specie biologiche in pericolo d'estinzione e vari siti incaici,[5] fra i quali Machu Picchu è considerato il principale.
IL CLIMA
Il clima è caldo umido durante il giorno e fresco la notte. La temperatura oscilla fra i 12 e i 24 °C. La zona è generalmente piovosa (circa 1.955 mm di precipitazioni all'anno),
specialmente fra novembre e marzo. Le piogge abbondanti si alternano rapidamente a periodi di luce solare intensa.[9]
VIE DI ACCESSO
La zona archeologica in sé è accessibile sia tramite i sentieri incaici che vi conducono, sia utilizzando la strada Hiram Bingham (che risale il pendio del Machu Picchu dalla stazione ferroviaria di Puente Ruinas, ubicata in fondo alla gola). Nessuno dei due modi esenta il visitatore dal pagamento dell'accesso alle rovine.[6]
La strada in questione, tuttavia, non appartiene alla rete stradale nazionale del Perù. Inizia nel paese di Aguas Calientes (Perù), al quale, a sua volta, si accede solo per via ferroviaria (in circa 3 ore da Cusco)[7] o in elicottero (in 30 minuti). L'assenza di una strada diretta al Santuario di Machu Picchu è voluta e permette di controllare il flusso dei visitatori; flusso che, dato il carattere di parco nazionale della zona, è particolarmente sensibile al sovraffollamento. Ciò, comunque, non ha impedito la crescita disordinata (e criticata dalle autorità culturali) di Aguas Calientes, che vive di e per il turismo, in quanto nel paese si sono sviluppate strutture alberghiere e di ristorazione di varie categorie.
Per arrivare a Machu Picchu dalla principale Strada Inca il cammino è di circa tre giorni. Per questo è necessario prendere il treno fino al km 82 della linea ferroviaria Cusco-Aguas Calientes, da dove inizia il percorso a piedi.[8]
Alcuni visitatori prendono un autobus locale da Cusco a Ollantaytambo (via Urubamba) e di lì proseguono con un mezzo di trasporto fino al citato km 82. Sul posto prendono la strada ferrata coprendo i restanti 32 km fino ad Aguas Calientes.
La gola di Picchu, situata a metà strada fra le Ande e la foresta amazzonica, fu colonizzata da popolazioni montane, non selvatiche, provenienti dalle aree di Vilcabamba e della Valle Sacra, nella regione di Cusco, e in cerca di espansione alle loro frontiere agricole. Le prove archeologiche indicano che l'agricoltura è praticata nella regione almeno dal 760 a.C.[10] A partire dal periodo dell'Orizzonte medio (dall'anno 900 d.C.), si registra un'esplosione demografica da parte di gruppi non documentati storicamente ma probabilmente legati all'etnia Tampu dell'Urubamba. Si ritiene che questi popoli possano aver fatto parte della federazione ayarmaca, rivale dei primi inca della regione di Cusco.[11] In questo periodo si espande considerevolmente la superficie agricola "artificiale" (terrazze). Ciò nonostante, il sito specifico della città di Machu Picchu (la cresta rocciosa che unisce i monti Machu Picchu e Huayna Picchu) non reca traccia di essere stato edificato prima del XV secolo.[12]
Le prime notizie dirette su visitatori delle rovine di Machu Picchu indicano che Agustín Lizárraga, un proprietario terriero del Cusco, giunse sul posto il 14 luglio 1902 alla guida dei conterranei Gabino Sánchez, Enrique Palma e Justo Ochoa.[41] I visitatori lasciarono un graffito con i propri nomi su uno dei muri del Tempio delle Tre Finestre, come verificarono in seguito vari osservatori.[42] Alcune informazioni suggeriscono che Lizárraga avesse già visitato Machu Picchu insieme a Luis Béjar nel 1894.[43] Lizárraga mostrava gli edifici ai "visitatori", ma la vera natura delle sue attività non è stata finora indagata.[44]
Fu così che lo storico statunitense Hiram Bingham, interessato alla ricerca degli ultimi ruderi incaici di Vilcabamba, apprese di Lizárraga dai suoi contatti con i possidenti locali.[45] Guidato da un altro proprietario terriero, Melchor Arteaga, e accompagnato da un sergente della guardia civile peruviana (il cui cognome era Carrasco), Bingham giunse a Machu Picchu il 24 giugno 1911.[46] La spedizione trovò due famiglie di contadini che si erano stabilite sul posto: i Recharte e gli Álvarez. Essi sfruttavano le terrazze a sud delle rovine per coltivare la terra, e utilizzavano un canale incaico ancora funzionante, che traeva acqua da una sorgente. Pablo Recharte, uno dei bambini di Machu Picchu, condusse Bingham fino alla "zona urbana" coperta di erbacce.[47]